La comunicazione: l’ingrediente di successo di Pescaria

In una località come quella di Polignano a Mare, Pescaria è riuscita a trovare il giusto connubio tra un prodotto tipico pugliese, il pesce, e una nuova modalità di consumazione. L’ingrediente speciale che ha permesso di avere un così forte impatto è stata la comunicazione e la scelta dei canali giusti tanto da farla diventare una case history di successo. Per capire questo abbiamo intervistato Domingo Iudice, responsabile marketing di Pescaria.

 

Pescaria nasce dall’idea di abbinare un prodotto tipico pugliese, il pesce, ad una nuova modalità di consumazione, il panino gourmet. Cosa vi ha spinti a puntare tutto su questa particolare formula?

Tecnicamente, abbiamo abbinato un’abitudine tipicamente pugliese – mangiare il pesce crudo – ad una nuova modalità di somministrazione – quella fast food.

L’idea di base era di offrire un prodotto di altissima qualità, in una formula libera da fronzoli, senza rinunciare ad una esperienza di gusto. L’apporto dello chef Lucio Mele è stato determinante nell’evolvere il concetto in comfort food, con la creazione di tartare e panini capaci di rendere goloso e ghiotto un piatto a base di pesce crudo.

Pescaria ha quindi segnato un nuovo punto nel rapporto qualità prezzo del prodotto Pesce.

 

Pescaria deve la sua buona riuscita al giusto connubio tra qualità del prodotto e comunicazione efficace. Come è riuscita in poco tempo ad imprimersi nella mente del consumatore e attraverso quali canali?

Pescaria deve la sua buona riuscita a un team tutt’ora in essere in cui competenze plurime convergono a supporto di un progetto concreto, in cui ogni figura chiave sostiene l’altra. Io faccio Marketing, Bartolo si occupa del reperimento del prodotto. Lucio è lo chef che ha dato a una piccola cucina una dimensione di respiro almeno nazionale.

Non ci siamo mai sentiti “riusciti” o “arrivati”. Non riusciamo tutt’oggi a percepire un traguardo, se non quello che ci prefiggiamo di raggiungere. Credo sia importante in un team dividere e condividere i ruoli, in una prospettiva di continua insoddisfazione, in cui si cerca di migliorare come singoli e come gruppo.

Da un punto di vista dei canali mediatici, usiamo prevalentemente Facebook e Instagram: due piazze enormi, in cui la food experience è un importante momento di condivisione. Momento nel quale noi cerchiamo di essere presenti con contenuti autentici.

 

Pescaria apre anche a Milano, riscontrando lo stesso successo. La strategia comunicativa adottata per questo progetto, è la stessa o è cambiata date le differenze con il territorio pugliese?

Partiamo dal presupposto che Milano è una delle più grandi città di Puglia. Quindi esiste un nugolo gigante di appassionati del prodotto crudo che quotidianamente ci viene a trovare, forte anche di un rapporto qualità prezzo davvero unico sul mercato milanese.

In secondo luogo, abbiamo sfruttato sempre Facebook e Instagram per targhettizzare pugliesi e persone a loro vicine, in modo da generare curiosità e passaparola.

Dulcis in fundo, lavoriamo ogni giorno perché ogni morso milanese sia buono almeno quanto quello pugliese: con questo intendo dire che lavoriamo costantemente per rendere l’esperienza buona, gustosa e costantemente migliore. Non è semplice. Anzi è davvero difficile.

Presto apriremo un secondo punto vendita a Milano: avremo una cucina più grande, coperti in più e più posti prenotabili: ma soprattutto porteremo a Milano quella che è stata la naturale evoluzione della nostra cucina, in cui Chef Lucio ha portato il suo concetto di fish comfort food anche a paste e piatti cotti. Come a nostra cacio, pepe e cozze, le bombette di pesce e tante altre novità.

Ci vediamo presto. A Polignano o a Milano.

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